Credito d'imposta per R&S 2014-2016, cambiato l'iter legislativo

Brusco cambiamento di rotta per il nuovo pacchetto di misure di “Destinazione Italia”, il piano del Governo Letta volto ad attirare investimenti dall’estero. Tale pacchetto, infatti, inizialmente inserito in una bozza di decreto-legge, il cosiddetto “decreto del Fare 2”, è stato spostato all’interno di un nuovo disegno di legge collegato alla legge di stabilità, con l’ovvia conseguenza di vederne notevolmente allungato l’iter di approvazione.

Tra le 50 misure di tale pacchetto, come si può vedere sul sito dedicato del governo, è compreso anche il nuovo credito d’imposta per la Ricerca e Sviluppo che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe essere “stabile e automatico sull’incremento, rispetto all’anno precedente, delle spese sostenute in attività di R&S” e dovrebbe offrire alle imprese “un orizzonte di stabilità e certezza” che consenta “una programmazione di lungo respiro, con progetti di investimento che possono maggiormente incidere sulla competitività del sistema produttivo.”.

Il decreto “del Fare 2”, di cui erano circolate diverse bozze tra settembre e ottobre, si è impantanato dopo l’uscita della Legge di Stabilità, su cui si è concentrata in modo pressoché totale l’attenzione dei gruppi parlamentari. Di conseguenza il governo ha deciso di trasformare il decreto legge, un provvedimento d’urgenza che entra subito in vigore, in un disegno di legge, che ha un iter notevolmente più lungo. Tale decisione sarebbe stata presa soprattutto per le obiezioni del ministero dell’Economia che contestava l’impatto sul bilancio di molte misure contenute nel pacchetto messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico.

A questo punto appare difficile che la tempistica operativa prevista originariamente per il nuovo credito d’imposta, che – stando a quanto si era letto sulle bozze di decreto che erano circolate a suo tempo – prevedeva i primi adempimenti già a gennaio 2014, possa essere rispettata.

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