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Rating di legalità: un nuovo sistema di premialità per l’accesso ai finanziamenti
Con il decreto interministeriale MEF-MISE del 20 febbraio 2014 n. 57 è stato pubblicato il regolamento che stabilisce i criteri di attribuzione alle aziende del “rating di legalità”, un nuovo indice che viene assegnato dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) e che attesta, attribuendo un punteggio, il rispetto di alcuni criteri di legalità da parte delle imprese che lo richiedano.
Questo sistema di premialità garantirà, alle imprese che lo conseguiranno, alcuni vantaggi ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario.
In concreto, i vantaggi che saranno garantiti ai possessori del rating sono i seguenti:
- Preferenza in graduatoria;
- Attribuzione di punteggio aggiuntivo;
- Riserva di quota delle risorse finanziarie allocate.
In base alla natura, all’entità, alle finalità del finanziamento nonché ai suoi destinatari, almeno uno dei suddetti vantaggi dovrà essere preso in considerazione dalla pubblica amministrazione in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese.
L’impresa che intende ottenere il rating di legalità deve presentare all’Autorità apposita domanda, sottoscritta dal legale rappresentante e redatta mediante compilazione del formulario pubblicato sul sito dell’AGCM.
Siamo a Vostra disposizione per approfondimenti nel merito.
Voucher per le PMI: i chiarimenti dell’ultimo decreto ministeriale, in attesa delle modalità operative
È stato finalmente pubblicato (a circa due mesi dalla firma) il decreto interministeriale sui voucher per la digitalizzazione e l’ammodernamento tecnologico delle PMI, il primo dei due decreti necessari per l’entrata in operatività della misura.
Il decreto contiene alcune novità rispetto a quanto già noto (vedi scheda precedente), che riportiamo di seguito.
- Tempistica – I servizi e le soluzioni informatiche oggetto dell’incentivo dovranno essere acquisiti successivamente all’assegnazione del Voucher.
- Rating di legalità – Una parte della dotazione finanziaria, pari al 5 per cento delle risorse complessivamente disponibili, verrà riservata alla concessione dei Voucher a beneficio delle micro, piccole e medie imprese che hanno conseguito il rating di legalità (vedi news dedicata).
- Cumulabilità – I contributi (voucher) non sono cumulabili con altri contributi pubblici a valere sugli stessi costi.
- Modalità: l’impresa richiedente deve disporre di un indirizzo di posta elettronica certificata valido e funzionante e della firma digitale del legale rappresentante o di un suo delegato all’interno della sua organizzazione.
Per quanto riguarda specificamente le spese ammissibili, il decreto ha portato i seguenti chiarimenti.
- Miglioramento dell’efficienza aziendale: sono ritenute ammissibili le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati alla digitalizzazione dei processi aziendali.
- Modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro: sono ritenute ammissibili le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati alla modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, con particolare riferimento all’utilizzo di strumenti tecnologici e all’introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro.
- Sviluppo di soluzioni di e‐commerce: sono ritenute ammissibili le spese per l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on‐line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di e‐commerce.
- Connettività a banda larga e ultralarga: sono ritenute ammissibili, purché strettamente correlate agli ambiti di attività di cui alle lettere a), b) e c), le spese di attivazione del servizio sostenute una tantum, con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultralarga.
- Collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, nelle aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili: sono ritenute ammissibili, purché strettamente correlate agli ambiti di attività di cui alle lettere a), b) e c), le spese relative all’acquisto e all’attivazione di decoder e parabole per il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare.
- Spese per la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle suddette piccole e medie imprese: sono ritenute ammissibili le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata, purché attinenti fabbisogni formativi strettamente correlati agli ambiti di attività di cui alle lettere a), b), c), d) ed e). Gli interventi formativi dovranno essere rivolti al personale delle imprese beneficiarie (titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti) risultante dal registro delle imprese o dal libro unico del lavoro.
Rimane ora da emanare solo l’ultimo provvedimento che dovrà rendere noti i contenuti del modello di domanda, le modalità e i termini, iniziale e finale, di presentazione della medesima istanza, le modalità di concessione del Voucher e gli schemi specifici per la presentazione delle richieste di erogazione e la gestione delle stesse.
Tale provvedimento, a firma del Direttore generale per gli incentivi alle imprese, riporterà altresì il riparto su base regionale delle risorse finanziarie e l’indicazione delle regioni nel cui territorio devono essere ubicate le unità produttive delle imprese beneficiarie, nonché l’elenco degli oneri informativi introdotti ai fini della fruizione dell’agevolazione prevista dal presente decreto.
Voucher per la digitalizzazione e l’ammodernamento delle PMI
Cresce l’attesa per l’ultimo decreto attuativo, ma ci sono delle criticità da risolvere
Sembrava essere in dirittura d’arrivo la corsa dei voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese dopo la notizia dell’avvenuta firma, da parte del ministro dello sviluppo economico e del suo omologo dell’economia e delle finanze, del decreto interministeriale che doveva dare il via libera alla misura, ma la realtà al momento è ben diversa. Infatti, a più di un mese della firma congiunta, non solo il suddetto decreto interministeriale non è ancora stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ma non c’è nemmeno traccia del successivo decreto, quest’ultimo di competenza solo del MiSE, che dovrà definire le modalità di richiesta, gestione ed erogazione dei fondi stanziati per la misura che, quindi, a quasi un anno di distanza dalla sua istituzione avvenuta a dicembre 2013 con il D.L. “Destinazione Italia” (convertito in legge a febbraio 2014), non è ancora operativa.
Nel frattempo, però, la discussione è ancora aperta in Parlamento, come dimostra l’interrogazione presentata all’assemblea del Senato lo scorso martedì 28 ottobre (seduta n.340). Dal testo di tale interrogazione, disponibile sul sito del Senato, si ricavano informazioni interessanti sulla procedura di ottenimento dei voucher prevista nel decreto interministeriale che, a quanto pare, presenta diverse criticità. Consigliamo, quindi, a chi fosse interessato ai voucher la lettura di tale interrogazione che è accessibile dal seguente link.
Di seguito riportiamo le caratteristiche principali della misura.
Voucher per la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico delle PMI
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto in forma di voucher pari al 50% delle spese ammissibili, nel limite di 10.000 Euro per ciascuna impresa.
Le spese ammissibili riguardano l’acquisto di hardware, software, servizi e strumenti, le cui spese siano sostenute successivamente all’assegnazione del voucher, e che siano attinenti ad uno dei seguenti interventi:
- il miglioramento dell’efficienza aziendale;
- la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità (incluso il telelavoro);
- lo sviluppo di soluzioni e-commerce;
- la connettività a banda larga e ultralarga;
- il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, in aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili;
- la formazione qualificata del personale nel campo ICT.
L’agevolazione opera in regime “de minimis”.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica, mediante una procedura informatica che sarà resa disponibile sul sito del MiSE.
Ad un successivo decreto è inoltre demandata l’ultima parola sulla copertura di questo intervento, che nel decreto Destinazione Italia ammontava a 100 milioni di euro. La dotazione finanziaria verrà ripartita su base regionale.
Sembra confermato il fatto che non vi sarà un “click day” per l’assegnazione dei voucher e anche che, nel caso in cui l’importo complessivo delle domande presentate nella finestra temporale concessa risultasse superiore al plafond disponibile, il MiSE procederà al riparto proporzionale delle risorse.
Deduzione IRAP per R&S: nel 2014 convenienza immutata
Il taglio del 10% dell’aliquota cancellato dalla legge di stabilità
La cancellazione della componente del costo del lavoro non è l’unico intervento sull’IRAP che il governo intende attuare con la nuova Legge di Stabilità. Infatti, a fronte della riduzione della base imponibile su cui l’imposta si calcola ottenibile grazie a questo primo intervento, di cui possono beneficiare le aziende che hanno dipendenti a tempo indeterminato, è stato introdotto il ripristino dell’aliquota ordinaria del 3,9% con cui si determina l’imposta, una correzione in senso opposto alla precedente che riguarda tutte le aziende indistintamente e che ha riscontrato un risalto minore sui media.
La riduzione dell’aliquota IRAP per il 2014 era stata introdotta dal governo attualmente in carica nei commi 1 e 4 dell’articolo 2 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. Tali commi avevano ridotto al 3,5% l’aliquota IRAP per il 2014 e avevano stabilito come calcolare l’acconto. Il medesimo governo, dopo soli sei mesi, con il comma 2 dell’articolo 5 del DDL Stabilità, fa marcia indietro e propone di abrogare tali commi. Ai fini pratici, quindi, la riduzione dell’aliquota IRAP prevista per il 2014 potrebbe non vedere mai la luce.
Fermo restando che il testo della Legge di Stabilità è passibile di modifiche nel corso del lungo iter che la porterà all’approvazione, va però rilevato che, nelle intenzioni dell’esecutivo, la detassazione della componente lavoro dovrebbe essere applicata a partire dal 2015, mentre il ripristino dell’aliquota dovrebbe essere operativo già dal 2014.
Per quanto riguarda la deduzione irap per i costi di personale dedicato alla ricerca e sviluppo si può concludere che, se il comma 2 dell’articolo 5 del DDL resterà invariato nel testo che verrà approvato, l’aliquota IRAP per il 2014 tornerà al 3,9% e quindi la convenienza del beneficio resterà immutata rispetto agli esercizi precedenti.