Voucher per la digitalizzazione e l’ammodernamento delle PMI

Cresce l’attesa per l’ultimo decreto attuativo, ma ci sono delle criticità da risolvere

Sembrava essere in dirittura d’arrivo la corsa dei voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese dopo la notizia dell’avvenuta firma, da parte del ministro dello sviluppo economico e del suo omologo dell’economia e delle finanze, del decreto interministeriale che doveva dare il via libera alla misura, ma la realtà al momento è ben diversa. Infatti, a più di un mese della firma congiunta, non solo il suddetto decreto interministeriale non è ancora stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ma non c’è nemmeno traccia del successivo decreto, quest’ultimo di competenza solo del MiSE, che dovrà definire le modalità di richiesta, gestione ed erogazione dei fondi stanziati per la misura che, quindi, a quasi un anno di distanza dalla sua istituzione avvenuta a dicembre 2013 con il D.L. “Destinazione Italia” (convertito in legge a febbraio 2014), non è ancora operativa.

Nel frattempo, però, la discussione è ancora aperta in Parlamento, come dimostra l’interrogazione presentata all’assemblea del Senato lo scorso martedì 28 ottobre (seduta n.340). Dal testo di tale interrogazione, disponibile sul sito del Senato, si ricavano informazioni interessanti sulla procedura di ottenimento dei voucher prevista nel decreto interministeriale che, a quanto pare, presenta diverse criticità. Consigliamo, quindi, a chi fosse interessato ai voucher la lettura di tale interrogazione che è accessibile dal seguente link.

Di seguito riportiamo le caratteristiche principali della misura.

Voucher per la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico delle PMI

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto in forma di voucher pari al 50% delle spese ammissibili, nel limite di 10.000 Euro per ciascuna impresa.

Le spese ammissibili riguardano l’acquisto di hardware, software, servizi e strumenti, le cui spese siano sostenute successivamente all’assegnazione del voucher, e che siano attinenti ad uno dei seguenti interventi:

  1. il miglioramento dell’efficienza aziendale;
  2. la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità (incluso il telelavoro);
  3. lo sviluppo di soluzioni e-commerce;
  4. la connettività a banda larga e ultralarga;
  5. il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, in aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili;
  6. la formazione qualificata del personale nel campo ICT.

L’agevolazione opera in regime “de minimis”.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica, mediante una procedura informatica che sarà resa disponibile sul sito del MiSE.

Ad un successivo decreto è inoltre demandata l’ultima parola sulla copertura di questo intervento, che nel decreto Destinazione Italia ammontava a 100 milioni di euro. La dotazione finanziaria verrà ripartita su base regionale.

Sembra confermato il fatto che non vi sarà un “click day” per l’assegnazione dei voucher e anche che, nel caso in cui l’importo complessivo delle domande presentate nella finestra temporale concessa risultasse superiore al plafond disponibile, il MiSE procederà al riparto proporzionale delle risorse.

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