Daily Archives: 6 Nov 2014

Voucher per la digitalizzazione e l’ammodernamento delle PMI

Cresce l’attesa per l’ultimo decreto attuativo, ma ci sono delle criticità da risolvere

Sembrava essere in dirittura d’arrivo la corsa dei voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese dopo la notizia dell’avvenuta firma, da parte del ministro dello sviluppo economico e del suo omologo dell’economia e delle finanze, del decreto interministeriale che doveva dare il via libera alla misura, ma la realtà al momento è ben diversa. Infatti, a più di un mese della firma congiunta, non solo il suddetto decreto interministeriale non è ancora stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, ma non c’è nemmeno traccia del successivo decreto, quest’ultimo di competenza solo del MiSE, che dovrà definire le modalità di richiesta, gestione ed erogazione dei fondi stanziati per la misura che, quindi, a quasi un anno di distanza dalla sua istituzione avvenuta a dicembre 2013 con il D.L. “Destinazione Italia” (convertito in legge a febbraio 2014), non è ancora operativa.

Nel frattempo, però, la discussione è ancora aperta in Parlamento, come dimostra l’interrogazione presentata all’assemblea del Senato lo scorso martedì 28 ottobre (seduta n.340). Dal testo di tale interrogazione, disponibile sul sito del Senato, si ricavano informazioni interessanti sulla procedura di ottenimento dei voucher prevista nel decreto interministeriale che, a quanto pare, presenta diverse criticità. Consigliamo, quindi, a chi fosse interessato ai voucher la lettura di tale interrogazione che è accessibile dal seguente link.

Di seguito riportiamo le caratteristiche principali della misura.

Voucher per la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico delle PMI

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto in forma di voucher pari al 50% delle spese ammissibili, nel limite di 10.000 Euro per ciascuna impresa.

Le spese ammissibili riguardano l’acquisto di hardware, software, servizi e strumenti, le cui spese siano sostenute successivamente all’assegnazione del voucher, e che siano attinenti ad uno dei seguenti interventi:

  1. il miglioramento dell’efficienza aziendale;
  2. la modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, tale da favorire l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità (incluso il telelavoro);
  3. lo sviluppo di soluzioni e-commerce;
  4. la connettività a banda larga e ultralarga;
  5. il collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, in aree dove le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili;
  6. la formazione qualificata del personale nel campo ICT.

L’agevolazione opera in regime “de minimis”.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica, mediante una procedura informatica che sarà resa disponibile sul sito del MiSE.

Ad un successivo decreto è inoltre demandata l’ultima parola sulla copertura di questo intervento, che nel decreto Destinazione Italia ammontava a 100 milioni di euro. La dotazione finanziaria verrà ripartita su base regionale.

Sembra confermato il fatto che non vi sarà un “click day” per l’assegnazione dei voucher e anche che, nel caso in cui l’importo complessivo delle domande presentate nella finestra temporale concessa risultasse superiore al plafond disponibile, il MiSE procederà al riparto proporzionale delle risorse.

Deduzione IRAP per R&S: nel 2014 convenienza immutata

Il taglio del 10% dell’aliquota cancellato dalla legge di stabilità

La cancellazione della componente del costo del lavoro non è l’unico intervento sull’IRAP che il governo intende attuare con la nuova Legge di Stabilità. Infatti, a fronte della riduzione della base imponibile su cui l’imposta si calcola ottenibile grazie a questo primo intervento, di cui possono beneficiare le aziende che hanno dipendenti a tempo indeterminato, è stato introdotto il ripristino dell’aliquota ordinaria del 3,9% con cui si determina l’imposta, una correzione in senso opposto alla precedente che riguarda tutte le aziende indistintamente e che ha riscontrato un risalto minore sui media.

La riduzione dell’aliquota IRAP per il 2014 era stata introdotta dal governo attualmente in carica nei commi 1 e 4 dell’articolo 2 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. Tali commi avevano ridotto al 3,5% l’aliquota IRAP per il 2014 e avevano stabilito come calcolare l’acconto. Il medesimo governo, dopo soli sei mesi, con il comma 2 dell’articolo 5 del DDL Stabilità, fa marcia indietro e propone di abrogare tali commi. Ai fini pratici, quindi, la riduzione dell’aliquota IRAP prevista per il 2014 potrebbe non vedere mai la luce.

Fermo restando che il testo della Legge di Stabilità è passibile di modifiche nel corso del lungo iter che la porterà all’approvazione, va però rilevato che, nelle intenzioni dell’esecutivo, la detassazione della componente lavoro dovrebbe essere applicata a partire dal 2015, mentre il ripristino dell’aliquota dovrebbe essere operativo già dal 2014.

Per quanto riguarda la deduzione irap per i costi di personale dedicato alla ricerca e sviluppo si può concludere che, se il comma 2 dell’articolo 5 del DDL resterà invariato nel testo che verrà approvato, l’aliquota IRAP per il 2014 tornerà al 3,9% e quindi la convenienza del beneficio resterà immutata rispetto agli esercizi precedenti.