Credito d’imposta per R&S: firmato il decreto attuativo
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha firmato in data 28 maggio il decreto attuativo relativo al credito d’imposta per ricerca e sviluppo, che rende operativa la legge.
In attesa della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ricordiamo brevemente gli elementi caratterizzanti il credito d’imposta:
Le spese ammesse ai fini della determinazione del credito d’imposta sono le seguenti:
- Personale altamente qualificato impiegato nelle attività di R&S, in possesso di un titolo di dottore di ricerca, oppure iscritto ad un ciclo di dottorato presso un’università italiana o estera o, infine, in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico;
- Quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio (con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro), in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per le attività di R&S;
- Spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, e con altre imprese, comprese le start-up innovative;
- Competenze tecniche e privative industriali (brevetti) relative ad alcuni ambiti specifici.
La misura del bonus è pari al 25% dell’incremento della spesa per ricerca e sviluppo sostenuta in ciascuno dei cinque periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014, rispetto alla media della spesa per R&S sostenuta nei tre esercizi antecedenti al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2015. Per le sole voci a e c, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 50% della spesa sostenuta.
Il credito dovrà essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi, non concorrerà alla formazione del reddito né della base imponibile IRAP e sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione. La misura riguarda gli investimenti effettuati a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019.