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Credito d’imposta per R&S: modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2017

La Legge di Bilancio 2017, nei commi 15 e 16 dell’articolo 1, apporta significative modifiche in senso rafforzativo del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, già operativo dallo scorso anno.

Le novità sono le seguenti:

  1. il periodo di tempo nel quale possono essere effettuati gli investimenti in attività di R&S agevolabili viene esteso di un anno e portato fino al 31 dicembre 2020 in luogo del 31 dicembre 2019;
  2. la misura dell’agevolazione viene elevata al 50% per tutte le tipologie di spesa. Precedentemente, tale intensità si applicava solo al personale altamente qualificato e alla ricerca contrattuale, mentre adesso si applica anche alle spese relative alle competenze tecniche e privative industriale, nonché alle quote di ammortamento delle spese di acquisizione di strumenti e attrezzature utilizzati in R&S;
  3. l’importo massimo annuale del credito d’imposta riconosciuto a ciascun beneficiario viene elevato da 5 a 20 milioni di euro;
  4. il credito d’imposta può essere fruito anche da imprese residenti (o stabili organizzazioni di imprese non residenti) che svolgano attività di R&S su commissione di soggetti non residenti.

Tutte le modifiche hanno efficacia a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016.

Viene conservato il criterio incrementale del bonus, per cui la misura del 50% per calcolare il credito d’imposta si applica all’incremento della spesa per R&S rispetto alla media delle medesime tipologie di spesa sostenuta nei tre esercizi antecedenti al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015. Per un’analisi più dettagliata dell’agevolazione, rimandiamo alla lettura di questa nostra scheda.

Introdotto l'iperammortamento al 250% sui beni strumentali nuovi

La legge di Stabilità 2017 ha introdotto il cosiddetto “iperammortamento”. L’agevolazione consiste nella possibilità per le imprese di beneficiare di un bonus ammortamento al 250% per investimenti in beni materiali strumentali nuovi ed è finalizzata a favorire i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0. I beni pertanto devono essere ad alto contenuto tecnologico e, a tal fine, la normativa include un allegato che esplicita le caratteristiche necessarie per qualificarsi come tali.

Per sfruttare la maggiorazione dell’ammortamento gli investimenti devono essere effettuati dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017, con possibilità di consegna dei beni entro il 30 giugno 2018 (a fronte, tuttavia, dell’accettazione di un ordine e del versamento di un acconto pari almeno al 20% del costo di acquisizione del bene entro il 31 dicembre 2017).

Nel caso in cui il valore del bene superi i 500 mila euro, per accedere al beneficio occorrerà una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o da un ente di certificazione accreditato, attestante che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo nell’elenco di cui al citato allegato tecnico e che sia interconnesso ai sistemi di gestione della produzione. Tale perizia può essere utile anche nel caso in cui il valore del bene, pur essendo inferiore alla soglia, risulti comunque elevato.

Innova Solutions mette a disposizione dei propri clienti un ingegnere iscritto all’albo per la predisposizione della perizia giurata in ottemperanza all’obbligo di legge, nel caso di beni superiori a 500 mila euro, nonché di una perizia in forma semplice, asseverata o giurata nel caso di beni di valore inferiore, per garantire un parere qualificato e indipendente sulla rispondenza del bene ai requisiti previsti dalla normativa.

ISI INAIL 2016: contributi per la sicurezza nei luoghi di lavoro

È stato pubblicato il bando ISI 2016, relativo ai contributi messi a disposizione dall’INAIL per incentivare e supportare le aziende ad attuare progetti a favore della sicurezza nei luoghi di lavoro.

BENEFICIO: il contributo è concesso a fondo perduto e copre fino al 65% del costo ammissibile dell’intervento, fino a un importo massimo di 130.000 euro. Il finanziamento minimo ammissibile ammonta a 5.000 euro. Per le micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività il finanziamento massimo erogabile è pari a 50.000 euro e il finanziamento minimo ammissibile è pari a 2.000 euro.

BENEFICIARI: possono presentare domanda tutte le imprese nazionali, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura, purché non abbiano già ottenuto un provvedimento di ammissione al contributo per uno dei bandi ISI 2013, ISI 2014, ISI 2015, FIPIT 2014.

INTERVENTI FINANZIABILI: gli interventi devono ricadere in una delle seguenti tipologie:

  • 1. progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, mediante:
    1. ristrutturazione o modifica degli ambienti di lavoro, compresi gli interventi impiantistici collegati;
    2. acquisto di macchine;
    3. acquisto di dispositivi per lo svolgimento di attività in ambienti confinati;
    4. acquisto e installazione permanente di ancoraggi;
    5. installazione, modifica o adeguamento di impianti elettrici; installazione o modifica di impianti di aspirazione o di immissione forzata dell’aria e impianti di trattamento delle acque reflue.
  • 2. progetti per l’adozione di modelli organizzativi e progetti di responsabilità sociale;
  • 3. progetti di bonifica da materiali contenenti amianto: sono ammessi unicamente quelli relativi alla rimozione con successivo trasporto e smaltimento, anche previo trattamento in impianto autorizzato, in discarica autorizzata. Sono quindi esclusi dal finanziamento gli interventi di rimozione non comprendenti lo smaltimento, quelli di incapsulamento o confinamento e, infine, il mero smaltimento di MCA già rimossi;
  • 4. progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività: per le imprese con codice Ateco 56.10.11/12/20, 56.10.30/41/42/50, 56.21.00, 56.29.10/20, 56.30.00, 47.11.40, 47.29.90, gli interventi devono ricadere in una delle seguenti tipologie:
    1. ristrutturazione o modifica degli ambienti di lavoro, compresi gli eventuali interventi impiantistici ad essa collegati;
    2. acquisto di attrezzature di lavoro.

Ogni impresa può presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia d’intervento tra quelle sopra citate. Il progetto deve essere realizzato e rendicontato entro 12 mesi a partire dalla comunicazione di ammissione al finanziamento; tale termine è prorogabile di ulteriori 6 mesi su richiesta motivata dell’impresa.

Le spese ammesse a finanziamento devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 5 giugno 2017. L’agevolazione opera in regime “de minimis”.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA E NOSTRO SERVIZIO: per accedere al beneficio è necessario effettuare 3 step:

  1. Sul sito dell’INAIL, a partire dal al 19 aprile 2017 e fino al 5 giugno 2017 le imprese potranno effettuare le simulazioni dei progetti che intendono realizzare, per verificare il raggiungimento o meno della soglia di 120 punti necessari per poter procedere con la presentazione della domanda di contributo. Al termine delle simulazioni le aziende salvano la domanda definitiva. Diversi parametri concorrono alla determinazione del punteggio, quali ad esempio la dimensione aziendale, il tasso di tariffa prevalente nella PAT e il fattore di rischio che il progetto intende ridurre/eliminare. In questa fase siamo a disposizione dell’azienda per affiancarla a titolo gratuito per la verifica dei requisiti, la registrazione al portale e l’analisi di fattibilità dei progetti. In particolare siamo disponibili per supportarla nella corretta individuazione delle spese ammissibili.
  2. Dal 12 giugno 2017 le aziende potranno scaricare il proprio codice identificativo, da utilizzare per l’invio della domanda di contributo, la cui data verrà resa nota dall’INAIL a partire dal 12 giugno 2017. Si precisa che la graduatoria delle domande verrà determinata dall’ordine cronologico di invio delle stesse;
  3. Entro 30 giorni dalla pubblicazione sul sito dell’INAIL degli elenchi delle domande ammesse, le imprese dovranno inviare tutta la documentazione di supporto prevista dal bando. In questa fase si svolgerà la nostra consulenza per l’adeguata predisposizione dei documenti, tra cui la perizia giurata, necessaria per i progetti di investimento, il cui costo rientra fra quelli ammissibili.

POR AZIONE 1.1.1 – Sostegno a progetti di ricerca che prevedono l’impiego di ricercatori

Un nuovo bando pubblicato dalla Regione nell’ambito della programmazione POR FESR 2014-2020 incentiva le imprese tramite contributi a fondo perduto a fronte dell’impiego di ricercatori in progetti di ricerca aziendali.

Il bando agevola le PMI venete che realizzino progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, o innovazione di prodotto/processo e che, nell’ambito di tale progetti, impieghino tramite assunzione diretta o messa a disposizione da parte di una struttura di ricerca fino a tre risorse in possesso di un dottorato di ricerca o di una laurea magistrale in discipline in ambito tecnico o scientifico.

In base alla tipologia di progetto e alla dimensione aziendale l’intensità dell’aiuto varia tra il 35% e il 70% (un incremento dell’intensità è inoltre riconosciuto in caso di attività di diffusione dei risultati ottenuti). La spesa deve essere compresa tra i 20.000,00 e i 200.000,00 euro, intendendosi non solo la spesa sostenuta per l’impiego delle risorse ma anche, tra le altre, spese per strumenti e attrezzature, brevetti, consulenze tecnico-scientifiche, spese per la realizzazione di prototipi.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 17 gennaio 2017.

Potete visualizzare e scaricare una scheda informativa completa a questa pagina del nostro sito.

Credito di imposta per la bonifica dell’amianto: pubblicato il decreto attuativo

Il 17 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del credito d’imposta riconosciuto a fronte di interventi di bonifica dell’amianto. Presentiamo una scheda riassuntiva delle principali caratteristiche dell’agevolazione.

BENEFICIARI

Possono beneficiare del credito d’imposta i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato, che effettuano interventi di bonifica dall’amianto dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016, su beni e strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

INTERVENTI AMMISSIBILI

Sono ammissibili gli interventi di rimozione e smaltimento, anche previo trattamento in impianti autorizzati, dell’amianto presente in coperture e manufatti di beni e strutture produttive ubicati nel territorio nazionale effettuati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza nei luoghi di lavoro.

In dettaglio, sono considerate eleggibili le spese per la rimozione e lo smaltimento di:

  1. lastre di amianto piane o ondulate, coperture in eternit;
  2. tubi, canalizzazioni e contenitori per il trasporto e lo stoccaggio di fluidi, ad uso civile e industriale in amianto;
  3. sistemi di coibentazione industriale in amianto.

Sono ammesse, inoltre, le spese di consulenze professionali e perizie tecniche nei limiti del 10% delle spese complessive sostenute e comunque non oltre l’ammontare di 10.000,00 euro per ciascun progetto di bonifica unitariamente considerato.

AGEVOLAZIONE CONCEDIBILE

Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 50% delle spese sostenute. La soglia minima di investimento è pari a 20.000 euro per ciascun progetto, con un limite massimo complessivo di 400.000 euro di costi eleggibili per ciascuna impresa.

L’agevolazione opera in regime “de minimis”.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Le imprese presentano istanza telematica, a partire dal 16 novembre, sulla piattaforma che sarà resa accessibile sul sito www.minambiente.it. La domanda deve essere corredata, tra l’altro, della documentazione attestante che l’intervento è stato interamente realizzato e la spesa sostenuta.

RICONOSCIMENTO DEL CREDITO E FRUIZIONE

Il credito d’imposta è riconosciuto, previa verifica della documentazione inviata, secondo l’ordine di presentazione delle domande e fino ad esaurimento delle risorse stanziate, pari a 17 milioni di euro.

Entro novanta giorni dalla data di presentazione delle singole domande all’impresa è comunicato il riconoscimento o il diniego dell’agevolazione.

Il credito d’imposta è ripartito nonché utilizzato in tre quote annuali di pari importo ed è indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi fino a quello nel corso del quale se ne conclude l’utilizzo, a decorrere dalla dichiarazione relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2016. La prima quota annuale è utilizzabile a decorrere dal 1° gennaio 2017.

Credito di imposta per la bonifica dell’amianto: di prossima pubblicazione il decreto attuativo

È al vaglio della Corte dei Conti il decreto attuativo che istituisce un credito d’imposta per le aziende che effettuano interventi di bonifica dall’amianto nelle proprie sedi e capannoni nel corso degli esercizi 2016, 2017 e 2018. Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 50% degli investimenti ammissibili e per accedere all’agevolazione è prevista una soglia minima di investimento unitario pari a 20.000 euro.

Il credito d’imposta sarà ripartito in tre quote annuali di pari importo: la prima quota sarà utilizzabile in compensazione, mediante modello F24, a decorrere dal 1° gennaio del periodo di imposta successivo a quello in cui sono stati effettuati gli interventi di bonifica. Le altre due quote verranno utilizzate nei periodi di imposta successivi. L’agevolazione opera in regime “de minimis”.

Le risorse messe a disposizione per la misura ammontano a circa 5,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018, 2019. La procedura telematica di presentazione delle domande di agevolazione sarà a sportello, che si aprirà 30 giorni dopo la pubblicazione in G.U. del decreto attuativo. La graduatoria sarà stabilita in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Legge di Stabilità: in arrivo un "iperammortamento" al 250% e modifiche al credito d'imposta R&S

Nei giorni scorsi il Governo ha presentato le misure del piano Industria 4.0 che dovrebbero entrare nella prossima Legge di Stabilità. Tra le misure segnaliamo:

  1. “Iperammortamento” del 250% sugli investimenti in tecnologie che contribuiscano alla “digitalizzazione della produzione”, nell’agricoltura di precisione e in impianti realizzati per migliorare i consumi energetici. L’elenco puntuale delle tipologie di beni è tuttavia ancora in fase di definizione. Il termine per la consegna del bene acquistato è fissata al 30/06/2018, a fronte di un acconto superiore al 20% dell’investimento versato entro il 31/12/2017;
  2. Proroga del super ammortamento al 140% per investimenti in beni strumentali nuovi, impianti e macchinari effettuati da tutti i titolari di reddito d’impresa (lavoratori autonomi compresi);
  3. Credito d’imposta R&S: la misura, già operativa dall’esercizio 2015, vedrà aumentare dal 25% al 50% l’aliquota agevolata delle spese relative agli strumenti e attrezzature di laboratorio e alle competenze tecniche e privative industriali. Inoltre il limite di credito massimo fruibile per esercizio sale da 5 milioni di euro a 20 milioni.

POR AZIONE 3.1.1 B – Contributi per le imprese del settore commercio

La Regione Veneto ha indetto un Bando per la concessione di contributi per investimenti relativi a progetti che introducono innovazione tecnologiche di prodotto e di processo, ammodernamento di macchinari e impianti.

BENEFICIARI

Piccole e medie imprese, costituite prima del 19 ottobre 2015, che esercitano un’attività economica nei seguenti settori ATECO 2007: G “Commercio” (escluso commercio di veicoli e simili e intermediari del commercio) e I 56attività dei servizi di ristorazione”.

INTERVENTI E SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili i progetti che introducono innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, ammodernamento di macchinari e impianti e volti a ad accompagnare i processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.

Le spese ammissibili sono:

a)  macchinari, impianti produttivi, attrezzature, arredi e sistemi di sicurezza. Sono compresi sistemi di allarme, videosorveglianza, antintrusione, antitaccheggio e antirapina; installazione di sistemi di videosorveglianza o videoproiezione; sistemi di allarme con individuazione satellitare collegati con le centrali di vigilanza; vetrine antisfondamento; inferriate, serrande e porte di sicurezza; sistemi di pagamento elettronici, apparecchi per la lettura dei codici a barre, casse provviste di display touch screen;

b) brevetti, know-how, diritti di licenza, hardware e software. Sono compresi vetrine digitali, software e infrastrutture per e-commerce e il social media marketing;

c)  opere di impiantistica, interventi di sostenibilità energetica e ambientale. Sono compresi impianti elettrici, idraulici, riscaldamento, risparmio energetico, accessibilità, sicurezza ecc;

d) mezzi di trasporto (escluse autovetture). Sono inclusi mezzi targati e non, autocarri, piattaforme elevatrici ecc.

Le spese devono essere sostenute e pagate interamente non prima dell’01/06/2016 ed entro 12 mesi dalla data di concessione del contributo.

INTENSITÀ DELL’AIUTO

Contributo a fondo perduto del 50% della spesa rendicontata, con limite massimo di € 50.000 (corrispondente a un investimento di € 100.000). La spesa deve essere superiore ai € 15.000. L’agevolazione è concessa ai sensi e nei limiti del regolamento “de minimis”.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione finanziaria è pari a € 3.000.000.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

La domanda può essere presentata dal 19 ottobre 2016 fino al 26 ottobre 2016. Le agevolazioni sono concesse sulla base di procedura valutativa in base all’ordine cronologico di invio.

POR AZIONE 3.1.1 A – Contributi per le imprese del settore manifatturiero e dell’artigianato di servizi

Nell’ambito della nuova programmazione del Programma Operativo Regionale POR FESR VEENTO 2014-2020, è stato pubblicato un bando che concede aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.

Di seguito riportiamo in sintesi le caratteristiche dell’agevolazione, di cui potete scaricare una scheda più approfondita cliccando qui.

SOGGETTI AMMISSIBILI

PMI dei settori manifatturiero e dell’artigianato di servizi, loro consorzi e cooperative regolarmente iscritte da più di 12 mesi alla data di apertura dei termini per la presentazione della domanda nel Registro delle Imprese e, nel caso delle imprese artigiane all’A.I.A.

INTERVENTI AMMISSIBILI

Sono ammissibili i progetti volti a introdurre innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, ad ammodernare i macchinari e gli impianti e ad accompagnare i processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale anche attraverso lo sviluppo di business digitali.

Il progetto ammesso al contributo deve essere concluso e operativo entro il 15 luglio 2017, con ciò intendendosi che le attività sono state effettivamente realizzate, l’obiettivo di progetto raggiunto e le spese sostenute.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili le spese funzionali alla realizzazione del progetto relative all’acquisto, o l’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di beni tangibili, di beni intangibili e per il sostegno all’accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale rientranti nelle seguenti voci:

  1. macchinari, impianti produttivi, hardware e attrezzature tecnologiche per la fabbricazione digitale, nuovi di fabbrica;
  2. opere edili/murarie, nel limite massimo del 20% delle spese di cui alla lettera a), ricadenti negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di impiantistica strettamente necessarie alla funzionalità dei macchinari acquistati e dei nuovi impianti produttivi;
  3. programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti e know-how concernenti nuove tecnologie di prodotti, processi produttivi e servizi forniti;
  4. consulenze specialistiche (limitatamente ad alcuni ambiti);
  5. spese per il rilascio, da parte di organismi accreditati da Accredia o da corrispondenti soggetti esteri per la specifica norma da certificare, delle certificazioni di sistemi di gestione e processi di valutazione (life-cycle-assessment).

INTENSITÀ DI AIUTO

L’agevolazione, nella forma di contributo a fondo perduto, è pari al 45% della spesa rendicontata ammissibile per la realizzazione del progetto ed è concessa nel limite massimo di € 67.500 e nel limite minimo di € 6.750.

L’agevolazione opera limiti del regolamento “de minimis” e non è cumulabile con altri aiuti pubblici concessi per le medesime spese.

TERMINI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Le agevolazioni sono concesse sulla base di procedura valutativa con procedimento a sportello e la dotazione finanziaria prevista ammonta ad € 5.000.000. Un’impresa può partecipare con una sola domanda di contributo.

La domanda di sostegno deve essere compilata e presentata esclusivamente per via telematica, a partire dalle ore 10.00 del giorno martedì 18 ottobre 2016, fino alle ore 18.00 del martedì 25 ottobre 2016. È prevista la chiusura anticipata del bando in caso di esaurimento della dotazione finanziaria prevista aumentata del 30% (corrispondente a € 6.500.000).

Credito d’imposta per R&S: importanti chiarimenti nella circolare dell'Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate ha emanato il 16 marzo una circolare contenente precisazioni molto importanti relative alla normativa del credito di imposta per ricerca e sviluppo.

Prima di entrare nel dettaglio dei contenuti della circolare, riportiamo in estrema sintesi i punti cardine della normativa (per una spiegazione più dettagliata, potete leggere il nostro articolo a questo link). Essa agevola tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, concedendo loro un credito di imposta a fronte dei costi sostenuti per attività di ricerca e sviluppo condotte nel corso di ciascuno degli esercizi compresi tra il 2015 e il 2019. In particolare, viene agevolata la quota di spesa di R&S che rappresenta un incremento rispetto alla media dei medesimi investimenti sostenuti negli esercizi 2012, 2013, 2014. Le attività di R&S agevolabili sono la ricerca fondamentale, la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, mentre le categorie di costo agevolabile sono le seguenti:

  1. Personale altamente qualificato (dipendenti, ma anche collaboratori e professionisti purché svolgano le loro attività di R&S presso le strutture dell’azienda beneficiaria)
  2. Strumenti ed attrezzature di laboratorio (aventi un costo unitario non inferiore a 2.000 euro)
  3. Ricerca contrattuale (con Università, enti di ricerca e organismi equiparati, altre imprese e professionisti)
  4. Competenze tecniche e privative industriali

Le voci a) e c) sono agevolate al 50%, mentre le voci b) e d) al 25%.

Dopo aver effettuato, secondo un metodo peculiare, il calcolo della spesa incrementale e quindi del credito di imposta spettante, esso deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno per il quale il credito è stato calcolato ed è utilizzato in compensazione tramite F24.

Dopo questa premessa, entriamo nel merito delle delucidazioni offerte dall’Agenzia delle Entrate.

PERSONALE

Per quanto riguarda il personale dipendente e i collaboratori/professionisti che svolgono le attività di R&S presso la sede aziendale, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che sono ammissibili anche i costi delle risorse non altamente qualificate (quindi non in possesso di un titolo di laurea magistrale o di un dottorato di ricerca in ambito tecnico scientifico), che abbiano però mansioni tecniche. Il costo attribuibile alla loro partecipazione alle attività di ricerca e sviluppo non viene agevolato al 50%, ma al 25%, rientrando infatti tra le “competenze tecniche” della voce d).

Relativamente ai professionisti che invece svolgono la loro attività in totale autonomia di mezzi e di organizzazione (che quindi non sono vincolate a svolgere R&S presso le strutture aziendali), i loro costi sono assimilati alla ricerca “extra muros”, e pertanto ammessi nella voce di spesa relativa alla ricerca contrattuale, agevolata al 50%. Per tali professionisti non è richiesto che siano in possesso di un titolo di studio che li caratterizzi come “altamente qualificati”.

Anche gli amministratori sono rendicontabili nella misura in cui contribuiscono fattivamente alle attività di ricerca e sviluppo (la circolare precisa che la loro attività non può essere di mera “gestione” dell’attività di ricerca e sviluppo), sia che abbia anche un contratto da dipendente, sia che gli venga corrisposto un compenso da amministratore. In questo secondo caso, la sua attività in R&S deve essere adeguatamente comprovata e solo la quota parte di costo riconducibile ad essa, rispetto al suo compenso totale, può essere agevolato.

STRUMENTI E ATTREZZATURE DI LABORATORIO

La circolare chiarisce che a questa categoria appartengono tutti quei beni che vengono abitualmente usati dall’impresa nelle attività di ricerca e sviluppo così come definite dalla normativa (conformemente al settore economico dell’azienda). La precisazione allarga quindi le maglie dei beni rendicontabili, rispetto ad una interpretazione letterale e restrittiva del bene “di laboratorio”.

OBBLIGHI DOCUMENTALI

Anche per il personale non altamente qualificato di cui si è detto sopra, è previsto l’obbligo di produrre fogli presenza nominativi riportanti il dettaglio giornaliero dell’impegno in R&S, nonché quello di evidenziare il loro impegno in R&S anche nel triennio di riferimento per il calcolo della media. Ciò vale sia per i dipendenti che per i collaboratori/professionisti. Per questi ultimi, in deroga alla regola generale e per il solo esercizio 2015, poiché non è loro prassi quella di tenere traccia quotidiana delle ore di ricerca e sviluppo, il foglio di presenza giornaliero può essere sostituito da un documento riepilogativo.

CERTIFICAZIONE DEI COSTI

La circolare ha chiarito che il costo sostenuto per la certificazione si aggiunge al credito d’imposta spettante per le attività di R&S: in altre parole, il costo per la certificazione è agevolato al 100%.

AZIENDE NEOCOSTITUITE

Per le aziende costituite a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 (ovvero in tutto il periodo di vigenza della normativa), l’Agenzia delle Entrate sottolinea che per una corretta applicazione dell’agevolazione, l’attività imprenditoriale deve essere effettivamente nuova, e non mera continuazione di una vecchia attività in capo ad un nuovo soggetto, per la quale si configurerebbe il reato tributario di abuso del diritto, ovvero “una operazione che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti”.

IL PRINCIPIO DI OMOGENEITÀ DEI VALORI

La circolare sottolinea l’importanza, ai fini di una corretta determinazione dell’importo della spesa incrementale, che vi sia omogeneità di valori tra l’esercizio per il quale si vuole determinare il credito d’imposta maturato e gli esercizi precedenti da assumere ai fini del confronto. In altre parole, anche per tali esercizi pregressi va rilevata con diligenza la presenza o meno di tutte le attività di R&S previste dalla normativa e di tutte le voci di spesa ammissibili dalla normativa.

 

Data la complessità della normativa e i nuovi oneri introdotti dai chiarimenti della circolare, Vi invitiamo a contattarci per adottare le migliori strategie al fine di individuare correttamente gli investimenti agevolabili e predisporre tutta la documentazione di supporto.